Devozione
di Dasahara Ishaya
Ok, per prima cosa diamo una definizione di devozione. Il dizionario parla di “amore religioso, venerazione e fervore”. La Chat GPT dice che la devozione “... può riferirsi a un impegno appassionato e persistente verso una persona, una causa o un'attività”.
Tuttavia, voglio darvi una prospettiva leggermente diversa sulla devozione. Attraverso il mio percorso, vorrei condividere con voi ciò che vivo come devozione e ciò verso cui provo devozione.
In un certo senso, la devozione ha danzato nella mia vita fin da quando ero piccola, senza che io lo sapessi; non era qualcosa che avesse un'etichetta, un nome... non era qualcosa a cui potessi riferirmi con precisione. E chi si preoccupava dei concetti, allora? Non io! LOL. Almeno non in quel momento.
Quando siamo bambini, l'unica cosa che ci interessa è vivere, divertirci, giocare ed esplorare. È da questo, dall'esplorazione, che nasce la devozione che vivo.
Essere testimoni è un fatto naturale
Sin dalla tenera età, forse perché ero una bambina piuttosto introversa e timida, mi piaceva giocare per conto mio, osservando tutto. Ero curiosa di sapere come si svolgesse la vita e di capire cosa stava oltre l'apparenza delle cose. Dato che era difficile per me interagire con altre persone, osservavo. Da lì in poi, questa esperienza di calma che era qui e lì, molto, molto neutra e invisibile, iniziò ad essere comune per me. A quel tempo non sarei stata in grado di spiegarlo a parole, ma ripensandoci, mi era molto familiare.
Quando l'Ascensione degli Ishaya entrò nella mia vita, con questo metodo molto semplice di meditare e di andare dentro di me, questa esperienza di calma iniziò ad essere più evidente, chiara, e più accessibile secondo la mia volontà. Fu allora che fui in grado di "vederla" ed iniziare ad esplorarla. E questo è il momento in cui vi posso parlare di devozione - un grado di impegno, dedizione, e perseveranza che iniziò a crescere in me.
Mi piacerebbe lasciare da parte le implicazioni religiose con cui si collega solitamente la dedizione. In questo caso, la devozione è nei confronti di uno stato di una tale libertà che va oltre ogni concezione o credo. Questo stato viene vissuto, è. Spietatamente È.
Al di là di tutta la danza di concetti che abbiamo creato per comunicare e dare un senso alla nostra vita, c'è uno spazio tranquillo e neutro, pieno di infinite potenzialità, che può essere solo vissuto e sperimentato. Non si tratta di “credere” in qualcosa o qualcuno.
Rimanere intrappolati nel mondo dei sogni
In questa danza della nostra vita umana, di dualità, "intrappolati" nell' apparenza del tempo, di obiettivi da raggiungere, di cose da fare, di sopravvivere, e mantenendo la nostra attenzione rivolta verso l'esterno a tutto ciò, è facile perdersi e perdere di vista il nostro scopo nella vita. È facile perdersi e finire a vivere una vita di frustrazione dove nulla sembra avere senso. Se troviamo una guida che ci mostri come andare oltre a tutto ciò, siamo molto fortunati.
Oltre quell'illusione di dualità, di quello che appare reale quando la nostra attenzione è rivolta all'esterno, c'è questo meraviglioso movimento verso l'interno. La tua attenzione, questo magnifico tesoro, può spostarsi verso l'interno, ritornare a casa. Questo è uno spazio di infinito potenziale, dove "dentro" e "fuori" si dissolvono in un'unica esperienza, nell'Uno.
"Quando assapori questo spazio dal potenziale infinito, inizi a ricordare."
Tuttavia, fortunatamente o sfortunatamente, è un viaggio che può essere sperimentato solo da sé. Non ha senso "crederci". Se ci credi soltanto, è finito, è limitato, è un'illusione. Rimani incastrato nell'apparenza di dualità e, di conseguenza, nella sofferenza.
Sembra che, all'inizio, avere un po' di fede e credere che sia possibile possa aiutarci a spostarci attraverso la nostra mente e ciò che crediamo per vedere oltre. Quando assapori questo spazio di potenziale infinito, inizi a ricordare. Cos'è questa cosa familiare che sto sperimentando? Cos'è questa cosa che non riesco nemmeno a descrivere a parole? É l'inizio. Non fermarti. Non dimenticare.
Impegno, Dedizione, Perseveranza
È allora che l'impegno, la dedizione e la perseveranza nell'esplorare costantemente e consapevolmente questo spazio, in ogni momento, indipendentemente da ciò che accade nella nostra vita, in questa incredibile e a volte caotica danza di dualità in cui ci muoviamo, diventa l'unica opzione per smettere di “sopravvivere” e VIVERE il nostro diritto di nascita... che non vorrei nemmeno definire a parole, ma per porgervi un invito vi direi che è quello di diventare un tutt'uno con la pace (la gioia, l'amore infinito) che trascende la comprensione, e da lì godere di questa danza cosmica.
"Danza, danza in devozione verso la dissoluzione di te stesso nel Sé"
Una volta, mio padre condivise con me questa frase che aveva letto, che recitava più o meno così, “Danza, danza finché il ballerino non scompare e rimane solo la danza”. In quel momento, il mio cuore è esploso in amore e devozione per questa bellissima danza che vivo ogni momento, grazie a questa benedetta capacità che mi ha ricordato di riportare semplicemente la mia attenzione in modo consapevole e di dissolvermi nella Danza dell'Essere.
Voglio lasciarvi con questo invito: Danzate, danzate in devozione verso la dissoluzione di voi stessi nel Sé. Non c'è avventura più favolosa nella vita.